(Adnkronos) – Agisce a lungo nel silenzio e poi, quando comincia a rubare i ricordi di una vita è già troppo tardi per fermarla. È il dramma della malattia di Alzheimer ed è il motivo per cui uno degli obiettivi che ci si pone è quello di avere screening su larga scala in grado di aiutare a rilevare la patologia in fase iniziale. Un nuovo studio condotto da ricercatori cinesi e pubblicato su ‘Frontiers in Aging Neuroscience’ suggerisce che l’acido formico potrebbe essere un biomarcatore sensibile in grado di assolvere all’obiettivo della diagnosi precoce, aprendo potenzialmente la strada a uno screening economico e conveniente della malattia, basato su un semplice test delle urine.