(Adnkronos) – L’intelligenza artificiale è ‘brava’ come due radiologi a leggere una mammografia e a capire se merita approfondimenti; non rischia più di 4 occhi umani di vedere una lesione sospetta laddove non c’è, e riesce quasi a dimezzare il carico di lavoro degli specialisti in carne e ossa. A promuovere l’Ai per il contributo che può dare allo screening del cancro al seno sono i risultati preliminari del primo studio che ha messo direttamente a confronto le performance dell’intelligenza artificiale di fronte a un esame mammografico con la lettura standard fatta da una coppia di radiologi. Dati positivi pubblicati su ‘The Lancet Oncology’, che tuttavia non bastano a concludere se l’impiego dell’Ai nello screening mammario è giustificato o meno. Per dirlo, la ricerca dovrà continuare.