(Adnkronos) – Arti bionici funzionanti e senza problemi di rigetto. E’ l’obiettivo di una serie di dispositivi nati dal progetto europeo ‘BioFine’, di cui l’Università di Ferrara fa parte. La strategia “è quella di modificare la superficie di un impianto intraneurale, ossia un dispositivo medico che viene impiantato all’interno dei fasci di nervi per ripristinare un collegamento neurale elettricamente interrotto, cosicché esso possa rilasciare localmente farmaci antiinfiammatori o immunosoppressivi. Infatti, per garantire che la funzionalità dell’impianto rimanga intatta per mesi o anni, gli effetti collaterali chiamati anche “reazioni da corpo estraneo” devono essere ridotti al minimo”, sottolineano i ricercatori.