(Adnkronos) – Da un lato l’ansia, sia cronica che alla sua prima manifestazione, sotto la lente per un possibile impatto negativo sul rischio di demenza (con la buona notizia che lasciarsela alle spalle sembra annullare l’effetto). Dall’altro il grasso corporeo, immagazzinato nella pancia o nelle braccia, che potrebbe associarsi a maggiori probabilità si sviluppare Alzheimer e Parkinson, rispetto a chi ha bassi livelli di adipe in queste zone. Sono nuovi fattori su cui si concentra la scienza per identificare interventi mirati che possano proteggere da queste patologie chi è maggiormente esposto e aiutare un invecchiamento più in salute. Due studi diversi esplorano questi nuovi elementi su cui lavorare.