L’ansia da prestazione nel ridurre le liste d’attesa nella Regione Lombardia non sembra aver sortito effetti positivi, a credere alla fotografia scattata da Presa Diretta. In marzo la trasmissione aveva mostrato la frustrazione dell’inviata della trasmissione che tentava di prenotare esami diagnostici con il Servizio Sanitario Regionale, con risultati sconfortanti.
Eppure la delibera della giunta lombarda, contro la quale il nostro Sindacato ha presentato ricorso, prevedeva di ridurre il tempo per l’esecuzione di esami e visite e tempi ridotti per la consegna dell’esito del referto, proprio con lo scopo – a loro dire – di ridurre le attese dei pazienti. Ad ora il minor tempo assegnato mal si concilia con la riduzione delle liste, ma, stabilendo i tempi di durata delle prestazioni di diagnostica radiologica, entra solo a gamba tesa in un campo che, ai sensi dell’art. 40 del Dlgs 165/2001, è riservato alla contrattazione collettiva nazionale. Ai medici radiologi viene imposto dalla Regione Lombardia di esercitare l’attività medica in spregio a dettami legislativi, scientifici e deontologici. Intanto i cittadini lombardi possono ricorrere al privato accreditato, come denuncia la trasmissione Presa Diretta….