I lavori della seconda giornata congressuale sono iniziati con l’intervento della Sen. Pina Maturani (PD), cui molto dobbiamo per l’impegno sulla legge 24/2017, attesa da venti anni.
“Questa norma era un’esigenza fondamentale del nostro Paese e per le professioni sanitarie. Non è stato facile. Insieme al Sen. Amedeo Bianco e l’On. Federico Gelli, componente della commissione Sanità della Camera oltre che responsabile Sanità del PD, abbiamo superato difficoltà di varia natura: di comprensione della politica del cuore vero della norma, difficoltà straordinaria per far capire che non voleva rendere impunibili i medici ma che la responsabilità medica andava valutata diversamente da quella di altri professionisti. Far comprendere che l’atto medico non può contare sulla certezza del risultato: l’imponderabile è l’aspetto che richiamavamo. Tempi lunghi necessari per spiegare questo, che stavamo sostenendo un percorso di norme di civiltà per questo Paese. È stato necessario un percorso di relazione e spiegazione. Abbiamo dovuto riscrivere gli articoli 6 e 7, l’articolo sulle linee guida. Abbiamo lavorato assieme Camera e Senato.
Tutte le norme sono perfettibili ma questa rappresenta un doveroso passo in un Paese civile, che ha un sistema sanitario unico in Europa, per mettere i professionisti nella condizione di poter lavorare con serenità. Sono molto interessata ad ascoltare opinioni ed interventi di esperti e professionisti.
La nostra sanità dovrà ripensare se stessa, nella sua organizzazione, per porre al centro il lavoro degli operatori ed il diritto e la tutela dei cittadini.
Oggi il nostro impegno rimane quello di vigilare, affinché si producano velocemente i decreti attuativi necessari all’applicazione di alcune parti di questa legge. Auspico che si possa rafforzare questo rapporto di ascolto e fiducia reciproca”.