L’Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence, AI nella dizione anglosassone) si sta diffondendo velocemente nel mondo sanitario e, in particolare, nella diagnostica per immagini, con la prospettiva, per gli operatori, di doversi confrontare, più o meno a breve termine, con sistemi esperti in grado di modificare significativamente i percorsi diagnostici e terapeutici, le modalità decisionali del Medico e, in ultimo, anche il rapporto Medico-Paziente.
Uno sviluppo incontrollato e non governato dell’AI non è scevro da potenziali rischi, derivanti, ad esempio, dall’uso di sistemi di AI privi di una rigorosa validazione scientifica, dalla mancanza di controllo sui dati processati dai sistemi esperti, da possibili violazioni della privacy degli utenti e da discriminazioni introdotte dalla programmazione degli algoritmi; senza dimenticare le aspettative illusorie e fuorvianti per sanitari e pazienti derivanti da un utilizzo improprio dei sistemi di AI.
Nel documento redatto dal Consiglio Superiore di Sanità e coordinato dal Prof. Andrea Laghi, dopo una analisi riassuntiva circa la definizione di AI, gli aspetti tecnologici e lo stato dell’arte dei sistemi operanti in diagnostica, sono elencate una serie di proposte operative finalizzate sia all’introduzione in modo sicuro dei software di AI nella pratica clinica sia alla implementazione di infrastrutture e di modalità di governance che possano rendere il nostro Paese competitivo a livello internazionale nella programmazione e nello sviluppo dei sistemi di AI.
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