08 GEN – Si è da poco chiusa la XVII legislatura e siamo ormai in piena campagna elettorale. Quotidiano Sanità ha interpellato i sindacati medici per tracciare un bilancio degli ultimi Governi, ma anche per veicolare le richiesta delle categorie alla politica in vista del prossimo election day del 4 marzo. Di seguito l’intervista a Corrado Bibbolino, Segretario nazionale Snr-Fassid.
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Quotidiano Sanità. la legislatura si è ormai conclusa. Quale bilancio per la sanità? Mi saprebbe indicare tre cose buone e tre cattive?
Corrado Bibbolino (Segretario nazionale Snr-Fassid): “Sicuramente la legge sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale, il testamento biologico e l’inizio della stabilizzazione dei precari. Mentre indico tra le cattive non aver inciso maggiormente con la stabilizzazione dei precari, aver allungato i tempi di commissariamento (in alcuni casi siamo alla fine ma sono stati 5 anni di inutili sofferenze), non aver fatto il possibile per uniformare al di là del risultato del referendum le 21 sanità diverse, tranne centralizzazioni vessatorie poco utili ad uniformare prezzi e modalità operative. L’unica uniformità realizzata è dovuta ad una qual certa arroganza che in tutte le regioni ha spostato dai tavoli amministrativi a quelli giudiziari ogni tipo di contenzioso. Sarebbe interessante un’ analisi sull’impennata della litigiosità e delle sconfitte aziendali nelle aule di tribunale. Chi patrocina si frega le mani”.
Quotidiano Sanità. Cosa chiederete alle forze politiche impegnate nella prossima campagna elettorale? Mi potrebbe indicare cinque priorità?
Corrado Bibbolino (Segretario nazionale Snr-Fassid): “Andare ad una contrattazione vera salariale e normativa. Non bastano le dichiarazioni tripartisan di solidarietà al SSN. Occorrono fatti concreti. Rinunciare definitivamente al precariato ed al caporalato sotto forma di outsourcing. Rinunciare allo pseudo dirigismo introdotto dalla 150/ 2009, ripristinando un colloquio sereno con sindacati che oltre al resto nel nostro caso rappresentano la dirigenza professionale. Nessuno grida più “Acqua alle corde” e gli obelischi crollano ovunque. Abbondiamo di strutture non sanitarie deputate a controlli, verifiche e supervisioni. A volte si ha l’impressione che per uno che lavora ce ne siano tre che giudicano quello che fa. Certo nel privato non è cosi: il rapporto è uno a cinquanta, non cinquanta a uno. Approfittare delle innovazioni della legge Gelli per ripristinare l’alleanza terapeutica tra medici e pazienti, cominciando da un recupero lessicale che elimini la parola malasanità riservandolo ai soprannomi dei personaggi di Gomorra. Programmare l’indifferibile rinnovamento tecnologico secondo criteri internazionali e non secondo le spinte demagogiche e localmente elettorali. Le statistiche parlano chiaro e sono impietose: Bartali avrebbe detto ‘l’è tutto sbagliato…’”.
Quotidiano Sanità. Che voto metterebbe in pagella per Letta, Renzi, Gentiloni, Padoan e Lorenzin?
Corrado Bibbolino (Segretario nazionale Snr-Fassid): “La politica ed i sistemi complessi non si possono valutare come i giocatori delle partite di calcio, secondo Twitter e Facebook. Qualcuno ha provato a esercitare il governo della polis. Sicuramente l’approccio meccanicamente economico secondo indicatori manifatturieri ha contribuito a svilire, deprezzare e deprecare quanto fatto di buono dai tanti operatori che si sacrificano ogni giorno per realizzare uno dei migliori sistemi sanitari de mondo”