(Adnkronos) – Il tumore del polmone a piccole cellule (microcitoma) colpisce ogni anno in Italia oltre 6mila persone, pari a circa il 15% del totale delle nuove diagnosi di carcinoma polmonare. Si tratta di una delle forme più aggressive di questa neoplasia, che per trent’anni ha visto come unico standard di cura la chemioterapia. Da oggi è disponibile per i pazienti del nostro Paese una nuova arma, che consente di migliorare in modo significativo la sopravvivenza a lungo termine fino a triplicarla. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di durvalumab, farmaco immunoterapico sviluppato da AstraZeneca, per il trattamento di prima linea del carcinoma polmonare a piccole cellule (Sclc) in stadio esteso, in combinazione con la chemioterapia (etoposide associato a cisplatino o carboplatino, a scelta del clinico). Le nuove prospettive e i risvolti nella pratica clinica nella terapia del microcitoma polmonare sono stati approfonditi oggi in conferenza stampa a Milano.