(Adnkronos) – Beneficio clinico, sopravvivenza. Il nodo è tutto in queste poche parole, dietro le quali si nasconde un mondo per i pazienti. Specie quelli colpiti da malattie complicate e cattive, come l’adenocarcinoma del pancreas metastatico. Ed è proprio sul significato attribuito a queste definizioni che si è giocato il destino di una terapia per le persone con la mutazione dei geni Brca1/2, resa famosa dall’attrice Angelina Jolie, colpite da questa forma di cancro: rimborsabilità negata dall’Agenzia italiana del farmaco per il medicinale olaparib, ormai oltre un anno fa. Il tema è tornato sotto i riflettori in questi giorni – sulla scia dell’attenzione al tema del tumore al pancreas, accesa dalla morte del calciatore Gianluca Vialli – e l’Aifa ha ribadito con fermezza la sua decisione in una nota. La speranza dell’oncologo Michele Reni, componente del consiglio direttivo dell’Associazione italiana studio pancreas (Aisp), interpellato dall’Adnkronos Salute sull’argomento, resta invece che si possa riconsiderare la questione.