(Adnkronos) – Il colangiocarcinoma ha un esordio fulmineo, un iter diagnostico tortuoso e nella maggior parte dei casi troppo tardivo, quando solo 1 paziente su 4 può essere candidato alla chirurgia salvavita. La profilazione molecolare di questo raro tumore delle vie biliari non è ancora garantita a tutti i pazienti dal Servizio sanitario nazionale. Manca un registro dei Centri di riferimento e un solo farmaco a bersaglio molecolare è disponibile, gli altri sono in attesa di autorizzazione dagli enti regolatori. E poi, c’è la solitudine dei pazienti nell’affrontare un percorso doloroso e difficile. Questi i temi al centro primo convegno nazionale sul colangiocarcinoma, che si è tenuto recentemente a Bologna, promosso e organizzato da Apic (Associazione Italiana Colangiocarcinoma), una delle tre associazioni pazienti a livello mondiale, con l’americana Cholangiocarcinoma Foundation e l’inglese Ammf.