Incomprensibile la lettera di Cgil, Cisl e Uil con la quale chiedono il reinserimento del personale dirigenziale professionale, tecnico e amministrativo all’interno dell’area di contrattazione della dirigenza medica e sanitaria. Non ci sono motivazioni né alcuna seria necessità di ripensamenti, tardivi quanto improponibili, sulla composizione dell’istituenda area contrattuale della dirigenza medica e sanitaria.
Incomprensibile la lettera di Cgil, Cisl e Uil con la quale, glissando completamente sulla legge 124/2015 che prevede l’approdo della PTA all’interno dell’area di contrattazione delle Regioni, chiedono il reinserimento del personale dirigenziale professionale, tecnico e amministrativo all’interno dell’area di contrattazione della dirigenza medica e sanitaria. Cgil, Cisl e Uil chiedono, anche, un tavolo unitario per la sanità che coinvolga oltre ai medici anche le altre professioni, dagli infermieri al personale amministrativo. Per i sindacati confederali della triplice la separazione rigida fra professionisti non ha più senso, bisogna (sostengono) sviluppare le competenze di ognuno e metterle insieme.
A contraddire questa posizione è intervenuto il segretario generale della Fedir Sanità, sindacato di categoria che rappresenta (anche e soprattutto) la dirigenza amministrativa della Sanità. In una lettera indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il segretario nazionale Fedir, sostenendo la posizione del Ministro della Funzione Pubblica, afferma come non abbia alcun senso “tenere in un unico Contratto (Nazionale e decentrato) personale così diverso proprio negli istituti contrattuali normo economici” ritenendo ancor più “corretta rispetto all’attuale assetto normativo e coerente con le profonde differenze di status e di fatto esistenti fra dirigenza sanitaria medica e non medica (compresa la dirigenza delle professioni infermieristiche) e dirigenza dei ruoli PTA l’indicazione fornita dal Ministro della Funzione Pubblica”.
Quindi, è proprio il sindacato di categoria della Dirigenza PTA della Sanità, rimarcando le evidenti diversità degli istituti normo economici che caratterizzano la dirigenza sanitaria e medica rispetto a quella della PTA, ad escludere qualsiasi possibilità di confluenza della dirigenza PTA-SSN all’interno della costituenda area contrattuale della dirigenza medica e sanitaria. In realtà la rimodulazione delle Aree contrattuali così come definita all’interno della legge 124/2015, rappresenta la logica, quanto coerente, concretizzazione di un lungo percorso contrattuale e legislativo che porterà alla ricomposizione delle aree tenendo conto, anche, della omogeneità dei profili professionali, dei ruoli e delle prerogative contrattuali. Nessuna reformatio in peius, nessun tentativo di escludere qualcuno, nessuna prevaricazione ma solo ed esclusivamente la necessità di separare ciò che non è unibile ed unire ciò che non è separabile.
Siamo convinti che sono passati i tempi in cui era difficile mutare leggi che andavano, anche se in parte, corrette e, di contro, si metteva mano a leggi, che pur di recente pubblicazione, non soddisfacevano le, a volte ingiustificate, aspettative di alcune categorie. Siamo convinti che non dovremo assistere ad una “macedonia contrattuale” i cui ingredienti sono esclusivamente i desideri inespressi (ma, allo attuale, non giustificati) di alcune categorie. Anche se superfluo, giova ricordare che la previsione di un’Area contrattuale unica per la Dirigenza Medica e Sanitaria nasce da una previsione normativa “antica”, l’art. 15 del D.Lgs. 502/92 e s.m.i.
Questa norma prende atto e riconosce uno stato giuridico, che potremmo definire “speciale” partendo dal fatto che la Dirigenza Medica e quella Sanitaria seguono un percorso formativo molto simile e che li obbliga ad una formazione specialistica post laurea non inferiore ai 4 anni.
Nulla a che vedere con le lauree cosiddette magistrali o specialistiche. Confondere le specializzazioni con laurea con le lauree specialistiche è un errore che crea solo confusione. La normativa che prevede un’Area contrattuale unica per la Dirigenza Medica e Sanitaria fa riferimento a queste specificità che non possono essere confuse.
Siamo aperti al dialogo, siamo sempre disponibili al confronto e alla collaborazione con tutti. Ma sempre ed esclusivamente nel rispetto dei ruoli e delle competenze.
FASSID
Dr.ssa Alessandra Di Tullio (Aipac)
Dr. Mario Sellini (Aupi)
Dr. Mauro Mazzoni (Simet)
Dr.ssa Roberta Di Turi (SiNaFO)
Dr. Corrado Bibbolino (SNR)