Dal 1922 solo 6 italiani hanno ottenuto questo altissimo riconoscimento: negli anni 50 il prof. Vallebona, inventore della stratigrafia, poi i professori Ratti, Romanini, Dalla Palma e nel 2000 il prof. Passariello. Bibbolino: “Sono onorato per un riconoscimento prestigioso arrivato in maniera del tutto inattesa. Bisogna tornare ad investire in sanità, ma non solo in tecnologia quanto piuttosto sul personale”.
Corrado Bibbolino, specialista in Radiodiagnostica, è stato nominato membro onorario dell’American College of Radiology, la prestigiosa società scientifica americana fondata nel 1923 che promuove e protegge in tutto il mondo la pratica radiologica rappresentando gli interessi di più di 38.500 radiologi diagnostici, radiologi interventisti, oncologi di radiazione, medici di medicina nucleare, fisici medici.
Ogni anno la società assegna un numero limitato di Honorary Fellowship, a personalità del mondo radiologico di tutto il mondo che si siano particolarmente distinti per la loro qualifica accademica e per i loro contributi clinici e scientifici. Questa la motivazione della nomina di Bibbolino: “Apporto stabile e prezioso nella scienza e nella pratica della radiologia per le numerose realizzazioni e contributi che ha dato alla disciplina, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Molti dei suoi interessi scientifici, in particolare la promozione di un uso appropriato dell’immagine diagnostica e della riduzione della dose di radiazioni, sono molto paralleli agli sforzi dell’ACR”.
Radiologo ospedaliero fino al 2011 Bibbolino è stato Direttore della Uoc di Diagnostica per Immagini e Direttore del Dipartimento Diagnostico, dei Servizi e di Ricerca Clinica dell’Inmi Irccs “L. Spallanzani”. Già componente del Comitato per la Programmazione Sanitaria della Regione Lazio, del Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, del Comitato dei Garanti della Regione Lazio e del Gruppi di lavoro dell’Iss e del Ministero della Salute per tutte le attività radiologiche, fa parte del Comitato di Indirizzo dell’Aou Sant’Andrea di Roma.
Socio della Sirm, del Rsna, dell’Acr e dell’Esr è stato il primo radiologo ospedaliero italiano ad essere insignito nel 2016 della Medaglia d’oro della Società Italiana di Radiologia Medica. Autore di oltre 120 pubblicazioni a stampa di cui 37 su PubMed e di oltre 200 relazioni ad invito prevalentemente in tema di Radiologia delle Malattie Infettive e di Management in Radiologia.
Corrado Bibbolino è anche Segretario Nazionale SNR e Vice Coordinatore FASSID, oltreché direttore onorario del Giornale Il Radiologo, Coordinatore del Giornale del Congresso Sirm Oggi e componente del gruppo di regia di Slow Medicine Italia e Choosing Wisely Italia.
Dottor Bibbolino, era una nomina che si aspettava?
No, assolutamente. Sono onorato per un riconoscimento prestigioso che è arrivato tuttavia in maniera del tutto inattesa. In tempi di linee guida, protocolli e appropriatezza questa notizia è di grande stimolo. Dagli Stati Uniti, l’American college of radiology ha sempre posto una grande attenzione agli aspetti clinici. Io da diversi anni sto portando avanti una ‘battaglia’ contro l’automazione. Di certo non da in tendere in senso luddista, ma le macchine non possono ‘distruggere’ l’uomo.
E quale sarebbe invece la direzione giusta da intraprendere?
C’è la necessità di tornare ad investire in sanità, come già intuito da Barack Obama negli ultimi anni. E quando parlo di investimenti in sanità non mi riferisco solo alle tecnologie ma soprattutto al personale. Non si deve però parlare di investimenti pensando alla sanità come ad un’industria meccanica di stampo fordista. La sanità è un’industria 4.0 che deve avere sempre l’uomo al centro.
E la direzione per la radiologia del futuro come la potremmo riassumere?
Bisogna ricordare che la radiologia è anche diagnostica a tutti gli effetti, le immagini hanno sempre un contenuto biografico. Si deve puntare ad una sempre maggiore efficacia, non limitarsi alla sola efficienza. Fare bene ciò che è necessario, dunque, e non pensare solo a poter fare di più.