A Padova dal 18 al 20 maggio presso l’Auditorium S. Gaetano si apre il XV Congresso Nazionale dei radiologi Snr-Fassid. Focus sul rinnovo contrattuale, ma anche una riflessione politica sul ruolo attuale del sindacato e sulla necessità di contrastare l’eccessiva semplificazione, che porta ad interpretazioni normative strumentali ed erronee. Suggestivo il titolo del Congresso nazionale che chiama i radiologi dal 18 al 20 maggio a Padova.
Il contratto ma non solo al centro del dibattito aperto dalla relazione politica sindacale del Segretario Corrado Bibbolino, che punta il dito sulla situazione attuale dei medici (unità complesse con 400 e più dipendenti, un’età media dei medici in alcune aziende di 59 anni, 10 anni senza contratto) e sulla necessità di cambiamento. Al Congresso interverranno tra gli altri la Sen. Pina Maturani, della Commissione Igiene e Sanità e la Presidente Fnomceo Roberta Chersevani. Centrale la riflessione del Segretario sull’attesa infinita di un rinnovo contrattuale mentre nel frattempo si consolida un “contratto naturale” fatto di precariati, semplificazioni, interpretazioni univoche e semplicistiche della organizzazione sanitaria, ricatti ed imposizioni che costringono i consulenti ad un lavoro legale quotidiano. La direttiva europea sull’orario di lavoro, l’applicazione malsana del DM 70, il precariato selvaggio, l’uso incongruo degli istituti della reperibilità e della mobilità, il blocco del turnover, l’uso divisivo e dispersivo della graduazione delle funzioni, la formazione e non ultima la regolamentazione assicurativa sono alcuni dei molti punti che il Congresso affronta. Ma importante anche la rivendicazione della propria specificità per Bibbolino, che lancia ai propri iscritti ma anche alle istituzioni un invito a cambiare: «Nessun uomo è uguale ad un altro se non nei diritti e nei doveri. La semplificazione, opportunisticamente perseguita da grosse finanziarie e leadership categoriali è l’araldo di un nuovo Medio Evo che va contrastato con un nuovo Umanesimo».