Non devo rammentare a nessuno quello che sta succedendo davanti ai nostri occhi; stiamo vivendo una crisi profonda del SSN, mai vissuta dalla sua istituzione, nel lontano 1978. Una crisi che viene da lontano, da scelte miopi e di corto respiro che sono state ispirate e realizzate dai governi nazionali e dalle 21 amministrazioni regionali che si sono succedute negli ultimi lustri. Chi mi conosce sa che da marchigiano con origini appenniniche sono uso a parlar chiaro.
Alcuni autorevoli Colleghi mi ricordo che anni fa, considerando l’attività sindacale una nota di demerito, una macchia nel curriculum; apostrofavano il dirigente sindacale con l’espressione: ”attenzione è anche un sindacalista!”
I tempi sono cambiati, il film che viene proiettato manda in onda immagini di un attacco progressivo a tutta la classe medica, ma ancora di più al settore dei servizi, mi riferisco all’Area Radiologica e al servizio farmaceutico pubblico che è associato con noi nel FASSID. Tutto questo nell’indifferenza, nel silenzio assordante dei sindacati generalisti, che hanno siglato accordi per poter strappare al potere politico piccole concessioni, specchietti per le allodole da usare per accaparrarsi qualche tessera in più (attenzione alle scuole di specializzazione che vogliono scippare all’Università).
Allora valorizziamo un Sindacato di specialità come SNR; rafforziamolo, cambiamolo, ripensiamolo pure insieme, rispettando il suo passato che ha al suo attivo vittorie su battaglie decisive, proiettiamolo verso il futuro, immettendo energie fresche; questo sarà il mio impegno nei prossimi mesi, ma mi permetto di dare un consiglio, usando una vecchia espressione mutuata dalla politica: ”non gettiamo via il bambino insieme all’acqua sporca!”.
In questi 4 mesi da Segretario Nazionale ho verificato che i nostri uffici in sinergia con i consulenti legali hanno lavorato continuamente, rispondendo a decine di problematiche che ci stanno tuttora arrivando da quasi tutte le regioni italiane. Problematiche, non soltanto legate ai singoli iscritti, (turni di lavoro, ferie non godute, congedi..), Siamo impegnati anche a rispondere ad attacchi da parte delle amministrazioni regionali e territoriali volti a destrutturale, ridurre, a volte umiliare il ruolo, il lavoro, la professionalità del radiologo operante nel pubblico e nelle strutture convenzionate.
Alcuni esempi;
E queste sono soltanto alcune problematiche, perché la nota delle interlocuzioni che sono arrivate negli ultimi 3 mesi dai territori, a tutt’oggi hanno superato le 45, una richiesta di consulenza e di sostegno ogni 48 ore.
Tutto questo per ribadire che l’attacco alla professione è frontale, attacco alla specificità radiologica, che ha nel dosimetro la stella di riconoscimento e nel decreto legislativo 101/2020 lo scudo di difesa. Attacco ancora più insidioso all’atto medico radiologico, riducendo o addirittura cancellando il tempo medico (anamnesi, raccolta del consenso, referto). Si vuole considerare soltanto il tempo macchina, da concordare con il TSRM; il resto viene considerato un’appendice, ansi un intralcio alla riduzione delle liste di attesa. Ci risulta che in alcuni servizi di Radiologia privati al paziente viene consegnato il CD con le immagini dell’esame non accompagnato dal referto; poi sarà il paziente che lo farà valutare dallo specialista che lo ha preso in carico. Le amministrazioni ormai hanno solo l’obiettivo di dimostrare che stanno lavorando per la riduzione delle liste di attesa, cercano di utilizzare tutto, compresa l’arma di distruzione di massa dell’AI, che se usata come hanno in testa di utilizzare, non abbatterà le liste di attesa, questo lo sappiamo e lo sanno anche loro, ma cancelleranno definitivamente il ruolo del Medico Radiologo e a seguire di altre specialità mediche e chirurgiche, ma quando tutta la classe medica avrà preso coscienza di ciò forse sarà troppo tardi.
In questi frangenti occorre superare i personalismi, le diffidenze, le casacche, occorre unirsi rispettando l’autonomia delle rispettive appartenenze, in sintesi “marciamo divisi per colpire uniti” Perché il futuro è una scelta e non una fatalità!
Giulio Argalia,
Segretario Nazionale SNR