(Adnkronos) – In Italia oltre 2 milioni di anziani sono esposti a interazioni farmacologiche potenzialmente gravi e un altro milione assume farmaci inappropriati, con un aumento del rischio di errori di assunzione, scarsa aderenza terapeutica, deterioramento funzionale e cognitivo, stato confusionale acuto, disturbi del comportamento, disturbi alimentari, fragilità, aumento del rischio di ospedalizzazione e morte. Questo è il quadro tracciato dal rapporto OsMed (Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali) del 2021. “Già nel 2019 i dati del rapporto sul consumo di farmaci nell’anziano rilevano che oltre 900mila soggetti assumono due o più farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento gastrointestinale, quasi 250mila assumono due o più farmaci che prolungano il QT esponendoli al rischio di aritmie gravi, se non fatali, e oltre 1 milione e 300mila due o più farmaci che provocano insufficienza renale”, dettaglia Micaela La Regina, dirigente medico di I livello presso la Ss Risk Management (Sc Governo clinico, Programmazione sanitaria, Rischio clinico) della Asl 5 Liguria, in un’intervista ad Alleati per la Salute (www.alleatiperlasalute.it), portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis.