Il Sindacato Nazionale Radiologi ha effettuato un sondaggio conoscitivo circa l’impiego della pronta disponibilità, meglio conosciuta come reperibilità, nelle U.O. di Radiologia e Neuroradiologia della regione Toscana.
Queste le conclusioni dei referenti del progetto: “Tra i nodi che il prossimo Ccnl dovrà andare a sciogliere, si pone anche quello circa l’orario di lavoro, anche alla luce delle nuove normative europee, e l’impiego distorto della pronta disponibilità come surroga della guardia attiva (GA) per sopperire a delle carenze di organico croniche e, in determinate realtà, ormai critiche”. Lo hanno voluto dimostrare i rappresentanti dei radiologi italiani attraverso un sondaggio che, partendo da una sperimentazione in Toscana, sarà proposto su scala nazionale.
“Va infatti operata un’importante distinzione tra reperibilità integrativa (RI) del servizio di guardia – hanno specificato i rappresentanti di categoria della Toscana – ovvero la possibilità di integrare il medico in guardia con la chiamata di un reperibile per sopperire a situazioni emergenziali o eccezionali con improvviso incremento o complessità del carico lavorativo, e reperibilità sostitutiva (RS) del servizio di guardia, ovvero la necessità di chiamare un medico reperibile per sopperire all’assenza di un medico di guardia”.
“Il nostro interesse – hanno continuato Lorenzo Testaverde,rappresentante settore Neuroradiologia Snr Toscana e Claudio Guerra, segretario Snr Toscana – è stato dunque indirizzato alla RS, la quale nel corso degli anni è divenuta da strumento straordinario, quale era originariamente concepito, mezzo ordinario di gestione della copertura assistenziale. Ovviamente ciò avviene in tutte le realtà nelle quali la pianta organica è insufficiente a consentire l’istituzione della guardia attiva”.
“L’utilizzo della RS – hanno aggiunto i due rappresentanti – è stato giustamente definito prevaricatorio dal nostro segretario nazionale, Corrado Bibbolino, poiché, di fatto, costringe il medico radiologo a dei turni di straordinario (la reperibilità infatti è inquadrata nel trattamento giuridico-economico dello straordinario) per garantire la copertura della continuità assistenziale, ovvero per gestire ciò che dovrebbe essere ordinario. Tale utilizzo distorto di un’attività lavorativa concepita come straordinaria ha la sua ricaduta più evidente nel non consentire al medico l’adeguato riposo a cui avrebbe avuto diritto se anziché aver lavorato in reperibilità avesse effettuato un turno di guardia ordinaria”.
I risultati regionali
In Toscana, nel contesto di un quadro molto variegato, costituito da 3 aziende di area vasta (Nord-Ovest, Centro e Sud Est) che hanno raggruppato in “aslone” le molteplici Asl a dimensione (più o meno) provinciale precedentemente esistenti, soltanto le aziende autonome Ospedaliero-Universitarie e poche altre realtà ospedaliere dispongono di GA associata a RI. Molte realtà dispongono unicamente di GA, senza forme di reperibilità associata mentre, nelle situazioni più critiche, tra cui spiccano l’intera provincia di Livorno e la Neuroradiologia di Livorno, si è costretti a garantire la continuità assistenziale unicamente mediante RS.
“Questo tipo di realtà, perdurante da anni, è divenuta assolutamente intollerabile, espone il personale medico a frustrazione, sindrome da burn-out e notevole incremento del rischio di errore. Le nostre speranze – hanno concluso Testaverde e Guerra – per il prossimo Ccnl sono che alla voce ‘reperibilità’ si discutano dei margini molto più stringenti per l’applicazione di questa particolaremodalità operativa, prevedendo, ad esempio, che al di sopra di un certo bacino di utenza o di percentuale di chiamata sia obbligatoria la conversione in GA e/o che si preveda il diritto al riposo compensativo senza debito orario”.
Nel prossimo numero de “Il Radiologo” verranno pubblicati i dati in esteso di questo lavoro.