In questi giorni in molte parti del Paese, soprattutto in quelle più colpite dall’emergenza Coronavirus, Asl e ospedali stanno riorganizzando il proprio lavoro rivedendo le proprie agende di attività, con rinvii di prestazioni sanitraie non urgenti.
Per evitare il “fai da te” e dare una linea di indirizzo omogena in tutta Italia, il Ministero della Salute ha messo a punto precise indicazioni operative, condivise ed approvate dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, chiarendo quali, tra attività ambulatoriale e di ricovero, devono essere garantite e quali possono essere procrastinate con specifiche “indicazioni generali per la riprogrammazione delle attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio”.
Obiettivo, quello di rendere omogenee le eventuali iniziative di riorganizzazione delle attività ospedaliere di ricovero diurno e ordinario e ambulatoriali decise a livello locale, rese necessarie per soddisfare il potenziale incremento delle necessità di ricovero e anche per limitare i flussi di pazienti all’interno delle strutture di assistenza. Ecco tutte le indicazioni ministeriali per la riprogrammazione delle attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio. Le indicazioni del ministero, si legge nella circolare emanata ieri, sono state prese “in considerazione delle disposizioni urgenti concernenti il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus COVID-19 emanate dal Governo ed alla luce delle indicazioni generali in merito alla rimodulazione dell’attività programmata già contenute in precedenti circolari ministeriali”.