(Adnkronos) – Favorire la possibilità di avere delle case accessibili e fruibili per tutti era l’intento meritorio del Bonus barriere architettoniche che, però, nel seppur comprensibile intento di apportare correttivi alla sua applicazione, risulta snaturato. Si è finito con il buttare il bambino con l’acqua sporca. Così FederlegnoArredo e Unicmi commentano le modifiche al Bonus 75% che di fatto ha limitato gli interventi ammissibili a scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici escludendo tutti gli interventi di accessibilità all’interno dell’abitazione (i bagni, le porte, i serramenti e le schermature solari) che saranno interamente a carico del privato.