Il 17 febbraio la Casa Comune dell’Area Radiologica, in via del Cardello a Roma, ha ospitato un appassionante corso su Comunicazione e Lobbismo, organizzato dalla Fondazione SNR e coordinato da SNR Giovani.
L’incontro è stato introdotto dalla Rappresentante Giovani della Segreteria Nazionale Gloria Addeo e dal Segretario Nazionale Fabio Pinto, con la moderazione del Presidente Nazionale Paolo Sartori e del Presidente Fondazione Area Radiologica Francesco Lucà.
Ospite e docente del corso Claudio Velardi, giornalista, saggista, blogger e docente universitario, già fondatore ed editore de Il Riformista. Da esperto comunicatore Claudio Velardi ha subito dismesso la toga da cattedratico ed ha offerto un divertente mix di teoria e pratica della comunicazione, condito da riflessioni filosofiche ed esperienze di vita, creando un’immediata empatia con l’uditorio e stimolando una interazione continua e frizzante.
di Francesca Santoro
La storia dell’umanità può essere ripercorsa dal punto di vista della comunicazione, attraverso le “rivoluzioni comunicative” che hanno determinato una rottura con la fase precedente, e l’apertura di nuovi orizzonti. È ciò che ha fatto Claudio Velardi nella prima parte del convegno “Comunicazione e Lobbysmo” del 17 febbraio, rivolto ai giovani del
Sindacato Nazionale Area Radiologica.
Un tempo, milioni di anni fa, non usavamo le parole. Eppure riuscivamo a comunicare. L’australopithecus si esprimeva a gesti, espressioni, posture. Attraverso i sensi. In seguito, con l’evoluzione a homo sapiens, ha acquisito la giusta conformazione fisica per parlare. Le culture orali tramandavano storie, creavano una memoria collettiva. L’epocale passo in avanti avvenne con la scrittura che, nonostante ciò che diceva, o meglio, scriveva Platone nel Fedro (“la scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno”) determinò un cambiamento radicale nella nostra storia. La possibilità di non affidare alla sola memoria qualunque produzione, la creazione di un pensiero scientifico. La scrittura permise un’enorme produzione artistica, filosofica, scientifica in ogni parte del mondo. Le grandi religioni monoteiste usavano la scrittura per i loro testi sacri e sfruttavano la comunicazione dei simboli per crescere: le immagini, le icone, erano – e sono – un mezzo indispensabile per attrarre la maggior parte dei fedeli, in un’epoca in cui l’alfabetizzazione non era così diffusa. I sovrani, più di tutti, utilizzavano determinate forme e tecniche di comunicazione.
Grandi eventi come il Consiglio di Nicea e l’incoronazione di Carlo Magno rimasero impressi nella memoria della
popolazione. Con la diffusione della religione cristiana, la parola e la scrittura divennero mezzo di comunicazione per
eccellenza: con i discorsi e le omelie erano semplici e ripetitive per essere capite e ricordate, la scrittura divenne rivelazione, divenne sacra.
Abbiamo ripercorso rapidamente le prime tre rivoluzione comunicative – rivoluzione dei sensi, delle culture orali e della
scrittura. La cosiddetta “Galassia Gutenberg”, un’espressione del sociologo Marshall McLuhan, indica l’insieme delle
conseguenze dell’invenzione della stampa, la quarta inequivocabile rivoluzione comunicativa. La stampa permise il
diffondersi delle notizie, di un’opinione pubblica, dei quotidiani. Nacque l’esigenza di una comunicazione di massa, che
influenza ed è influenzata dai media.
L’ultima e più recente rivoluzione è quella della rete. Le reti (viaria, ferroviaria, internet) sono simili fra loro: hanno le stesse regole, si autorganizzano. Fare rete significa creare legami, ed avere più legami oggi è fonte di potere e visibilità.
A tutti sarebbe utile un corso di comunicazione. Per costruire delle difese verso certe tecniche di comunicazione, e magari riuscire a sfruttarle in alcune occasioni. Nell’area medica, un buon rapporto con il pubblico – ma anche con i colleghi, con le istituzioni – può essere determinante. Dopo il panorama storico di ampio respiro, Velardi ha parlato di una delle tecniche di comunicazione più note: la persuasione. Si usa la persuasione per influire su un atteggiamento, un’opinione.
Nel marketing, per spingere a un comportamento, come acquistare un prodotto. Siamo naturalmente predisposti a
ricambiare dei doni: l’omaggio in un negozio favorisce l’acquisto, le promesse e le concessioni dei politici incoraggiano il voto (principio della reciprocità). Secondo il principio dell’impegno e della coerenza, abbiamo l’impulso di essere – anzi, dimostrarci – coerenti con quanto detto in precedenza, impulso che porta anche a dire e fare cose che non vorremmo fare più, proprio in nome della suddetta coerenza. Il principio della riprova sociale porta ad assumere più facilmente un atteggiamento, se pensiamo che anche altri facciano allo stesso modo. Il gradimento e l’affidabilità di una persona (quarto e quinto principio) influiscono sulla nostra opinione: la simpatia, soprattutto per i meno esperti, rende un leader più appetibile, e l’autorevolezza – anche presunta e costruita – è altrettanto determinante.
La scarsa disponibilità di un bene implica che quel bene diventa più appetibile ai nostri occhi. Anche se qualcuno “si fa
desiderare” ai nostri occhi acquisisce maggiore valore, secondo il principio della scarsità.
Nella seconda parte della giornata si sono contestualizzate le nozioni apprese la mattina, e così Corrado Bibbolino, Direttore Scientifico Fondazione SNR, ha esposto il tema “La comunicazione in radiologia”, di cui sicuramente è un emblema, basti pensare al suo ruolo di membro onorario dell’ACR. Corrado ha sottolineato come le attività sindacali debbano puntare sui social per essere efficaci.
Il direttore del sito web Andrea Magistrelli e il segretario verbalizzante Carlo Liguori hanno presentato il sito ed i social SNR, partendo dalla storia e hanno descritto la situazione attuale, le speranze e le attese per il futuro.
Il direttore de “La Radiologia Medica” Antonio Barile è quindi intervenuto sulla Comunicazione editoriale esponendo l’evoluzione dell’editoria scientifica, che è collegata alla qualità dei contenuti, misurata in particolare da quanto un articolo “influenza” la comunità scientifica: H Index, Impact Factor… Interessante la citazione finale di un aforisma di Albert Einstein: “Devi imparare le regole del gioco. E poi devi giocare meglio di chiunque altro”.
Il direttore de “Il Radiologo” Palmino Sacco è intervenuto su “La comunicazione e Il Radiologo” descrivendo la struttura
attuale della rivista, periodico di SIRM, SNR, AIRO, AIMN e AINR, con uno sguardo al passato e con uno al futuro, che si augura condiviso e partecipato.