Riunione Organizzazioni Sindacali Ministero Salute 21 marzo 2023
Si è tenuto stamani l’incontro dell’Intersindacale con i rappresentanti del Ministero della Salute. Assente il Ministro per impegni sopraggiunti in Senato, hanno partecipato alla riunione il capogabinetto Prof. Arnaldo Morace Pinelli, il vice-capogabinetto, dr.ssa Mariella Mainolfi e il capo della Segreteria tecnica del Ministro, dott. Marco Mattei.
Per conto di Fassid, Fabio Pinto ha ribadito per l’ennesima volta che il contratto garantisce ma non attua il proprio: infatti il precedente contratto 2016-2018 non è stato ancora applicato in molte aziende. Ha quindi precisato l’intento di battersi per soluzioni che vadano nella giusta direzione, quella della esigibilità del contratto, ad esempio puntando alla responsabilità dirigenziale, sulla quale si potrebbero trovare delle convergenze da parte di altri.
Obiettivo primario è la ricerca di soluzioni atte a disincentivare i comportamenti della dirigenza che si oppongono alla applicazioni dei contenuti del contratto. In fondo anche nell’atto di indirizzo nel CCNL 2019-2021 si rappresenta che sono valorizzati i comportamenti organizzativi dei dirigenti nel sistema di valutazione. In riferimento alla trattativa in corso per il rinnovo del CCNL, è stato precisato che il ruolo delle OOSS non può essere declassato, essendo quello di contribuire a migliorare il contenuto delle proposte o finanche quello delle normative stesse. In assenza di significativi incrementi economici dobbiamo sicuramente lavorare sulla parte normativa, sempre nell’ottica di tentare di arrestare l’emorragia dei professionisti in uscita dal Pubblico. La scelta delle dimissioni, infatti, diventa sempre più attuale tra gli operatori del SSN, in particolare tra i Dirigenti Medici e Sanitari.
Sul tema del PNRR, Fassid ne condivide lo spirito ma denota gravi lacune nella sua applicazione e teme, dato che i preventivi in termini di spesa sanitaria sono stati abbondantemente errati, questa occasione finirà per acuire la forbice tra privato e pubblico.
Il Prof. Morace ha apprezzato questo intervento, precisando che il governo sta lavorando per trovare risorse aggiuntive al fine del necessario adeguamento dei prezzari. Sui cosiddetti “medici gettonisti” abbiamo chiesto di proseguire nelle verifiche atte a contrastare il fenomeno, così come bisogna insistere a trovare soluzioni per contrastare l’emergenza di carattere “psicologico” che il paese sta attraversando da almeno due anni, mentre sulla proposta di defiscalizzazione, nel momento in cui il governo Meloni ha messo mano al pacchetto fiscale, sembra coerente insistere sull’allargamento andando a detassare anche il salario accessorio dei Dirigenti.
Luisa Paese in rappresentanza di Codirp ha preso la parola lamentando l’attribuzione di compiti impropri ai Dirigenti sanitari (specie farmacisti), addirittura chiamati ad assolvere la funzione di RUP per la gestione di beni e servizi in appalto. Ha chiesto la revisione del metodo di valutazione dell’operato della Direzione secondo un modello bottom-up: la proposta ha suscitato il commento favorevole del dott. Mattei.
Sul finale dell’incontro è emersa una proposta, ritenuta interessante dal dott. Mattei: nella misura in cui sta per comparire all’orizzonte un probabile calo dei prezzi dell’energia, che potrebbe sbloccare dai bilanci statali risorse aggiuntive per circa un miliardo di euro, si punterebbe a un aumento della indennità di specificità medica e sanitaria, che avrebbe bisogno di una copertura di poco superiore ai 500 milioni. Questa soluzione si estenderebbe a tutti i 140mila dirigenti del Pubblico, senza distinzione tra coloro che producono o non producono salario accessorio.