(Adnkronos) – Circa 400 morti per annegamento e 800 ricoveri legati a ingestione di acqua in maniera accidentale. E’ il bilancio – su circa 60mila salvataggi solo sulle spiagge marine e più di 600.000 interventi da parte dei bagnini – che torna sotto i riflettori ogni anno con l’arrivo dell’estate. Un bilancio che si è ormai stabilizzato da tempo, “dopo la decrescita notevole ottenuta rispetto agli anni ’80 e ’90 con politiche finalizzate a favorire la capacità di nuotare nella popolazione e che non si riesce ad abbattere ulteriormente”. Una delle categorie a rischio, dopo gli anziani (dopo i 60 anni si concentra il maggior numero di annegamenti), “sono i bambini”. E l’invito è a “insegnare loro a nuotare il più presto possibile”. La prima difesa. A ricordare all’Adnkronos Salute gli ultimi dati disponibili è Fulvio Ferrara, esperto dell’Osservatorio nazionale annegamenti, istituito dal ministero della Salute nel 2017 per capire le dinamiche degli incidenti in acqua.