(Adnkronos) – Multidisciplinarietà e sinergia tra specialisti, diagnosi precoce e percorsi ospedale-territorio, reti virtuose e partnership tra medici, pazienti, istituzioni e aziende: l’approccio alle malattie rare sta cambiando molto negli ultimi anni, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita delle persone che ci convivono. Ma c’è ancora tanto da lavorare, come nel caso della sclerosi sistemica o sclerodermia, patologia cronica con contemporanea presenza di anomalie del sistema immunitario e di alterazioni del distretto vascolare che portano al progressivo sviluppo di fibrosi: una malattia con molte complicanze multiorgano, tra le quali la più rilevante vede il coinvolgimento polmonare. L’interstiziopatia polmonare è, infatti, la principale causa di morte nei pazienti con sclerosi sistemica. È quanto emerso nella conferenza stampa “Malattie rare: il valore della multidisciplinarietà per la diagnosi precoce della fibrosi polmonare nelle persone con sclerosi sistemica”, che si è tenuta nella sala stampa della Camera dei Deputati, su iniziativa dell’onorevole Fabiola Bologna, relatrice del Testo unificato per le Malattie rare.