(Adnkronos) – “Ancora oggi circa 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo utilizzano legna da ardere, residui colturali, carbone o sterco essiccato per cucinare, mentre il resto della popolazione fa uso di gas naturale, cherosene, Gpl, elettricità. La combustione generata dalla cottura dei cibi dà origine all’interno degli ambienti domestici a fumi con un livello di contaminanti nettamente superiore a quello raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Una forma di inquinamento indoor che causa non solo malattie respiratorie, cancro ai polmoni, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmonite, problemi cardiovascolari, fino alla cataratta, ma anche ben 4 milioni di morti premature all’anno su scala globale”. Lo segnala Alessandro Miani, presidente della Sima – Società italiana di medicina ambientale che ha stilato la classifica dei cibi più inquinanti (manzo e agnello sul podio, dalla produzione alla vendita) e delle tecniche di cottura più a rischio.