(Adnkronos) – Il paziente con sospetta malattia coronarica può ridurre del 65% il rischio di morte, di infarto e di esami invasivi inutili se viene valutato con metodiche di precisione d’avanguardia: Tac Cardiaca e Ffrct (fractional flow reserve CT-derived), il parametro che permette di capire se i restringimenti riscontrati nelle arterie hanno effettivamente la capacità di causare una ostruzione rilevante al flusso di sangue. Lo confermano i risultati, recentemente presentati al congresso dell’American Heart Association, dello studio internazionale randomizzato ‘Precise’, in cui l’unico centro italiano partecipante, il Centro Cardiologico Monzino di Milano, è primo arruolatore.